Bentornati a Giochetti, la torta di compleanno con le cartucce del Game Boy al posto delle candeline. Perché questa uscita di venerdì? Perché il 12 aprile del 2023 pubblicavo il primo episodio: Pentiment e la nave dei folli. All’epoca ero stupito che nessuno avesse notato il quadro di Bosh all’interno del gioco, oggi sono stupito perché Giochetti compie un anno. Ma c’è altro per cui festeggiare: siamo ormai più di cinquecento (504 per la precisione) ed è un risultato per nulla scontato considerando che queste pagine sono come l’intercapedine tra due muri, la riga gialla nella metro, il… ok, ok, senza farla lunga, queste pagine sono un esperimento che poteva lasciare indifferente sia chi i videogiochi li apprezza, sia chi non li conosce. Invece sembra che piaccia a entrambe le categorie. Grazie, grazie e ancora grazie a voi che leggete con curiosità ogni episodio e continuate a consigliare agli amici Giochetti. Ho tante idee in cantiere (e poco tempo per realizzarle), chissà come si svilupperà questo progetto? Be’, lo scopriremo insieme!
Durante questo primo anno di Giochetti mi sono divertito molto. Siamo passati indenni attraverso temi come la pirotecnica e il rifiuto, la salute mentale e il bullismo. Abbiamo fatto accostamenti lapalissiani tra le architetture di Escher e i livelli di Monument Valley, altre volte ci siamo sbizzarriti affiancando Starfield e una poesia di Robert Frost. Abbiamo viaggiato nel tempo tornando nella preistoria, nell’antico Egitto o a metà del 1600. Insomma, ne abbiamo viste di tutti i tipi e per tutti i gusti.
Mi piace aver esplorato spesso letteratura e cinema, dove mi trovo a mio agio, ma sono soddisfatto anche delle scorribande nell’architettura, nella pittura, nella musica e nel fumetto. Ci siamo infilati anche in piccole nicchie come la calligrafia giapponese e il teatro delle marionette. Confesso però che tra gli oltre 40 episodi ormai in archivio ho i miei preferiti. Eh sì, come posso non essere legato all’incontro tra Corto Maltese e Guybrush Threepwood? Sorrido quando penso alla strana sintonia che esiste tra un classico della letteratura e un gioco dall’atmosfera scanzonata: Among Us e Dieci piccoli indiani di Agatha Christie. Oppure mi capita di cliccare di nuovo su Davide, Golia e Shadow of the Colossus perché l’unione di mito e arte con uno dei miei giochi preferiti è sempre irresistibile.
L’episodio a cui però darei la corona è un altro. Unisce due opere stranissime (ognuna a proprio modo), da una prospettiva forse ancora più assurda. Forse è proprio per questo che si merita una posizione di rilievo. Ve lo lascio qui di seguito, con la certezza che in futuro arriveranno altri accostamenti ancora più estremi.
Uno dei ricordi più belli che ho riguarda mio nonno e un giornalaio dove mi portava una volta finiti i compiti. Lì compravamo, oltre a qualche pacchetto di figurine, anche molte riviste di videogiochi. Da Zzap! in poi l’amore per le pagine che parlano di videogiochi non si è mai spento.
Lo scopo principale di Giochetti, ve ne sarete accorti, è tradurre. Nello specifico tradurre il linguaggio dei videogiochi attraverso l’analogia, l’accostamento. Mi piace pensare, e qualcuno ogni tanto me lo conferma, che Giochetti possa aiutare le persone che non hanno tempo da dedicare ai videogiochi a comprendere cosa c’è dentro questo mezzo espressivo.
Su Substack ci sono molti altri che parlano di videogiochi, ognuno con una prospettiva personale. Ho pensato che il lavoro che sto cercando di fare, lo si fa meglio tutti insieme. Se volete approfondire, ora vi racconto come costruirvi una rivista che arriverà direttamente nella vostra casella email.
Partiamo dalle notizie:
di ci aggiorna sugli sviluppi dell’industria e di copre le curiosità, le uscite e le notizie con un format rapido fatto di link, immagini e poche parole.Per gli approfondimenti di sicuro non può mancare
di che parte da uno spunto linguistico per esplorare il mondo videoludico, oppure un collettivo che si occupa di attivismo e videogiochi. è dedicata al recupero del passato e alle storie e alla cultura del gaming. raccoglie molte firme che scavano negli aspetti più filosofici, insomma, se vi interessa, ne avete da leggere.Esistono poi molte newsletter che parlano di videogiochi in senso più stretto: molte recensioni, molti racconti di chi ha agguantato il joypad e parla della sua esperienza con i titoli più vari. Qui il mio suggerimento è di sperimentare, trovate i giocatori che hanno gusti simili ai vostri e seguiteli per scoprire nuove perle da provare. C’è
, , che spesso racconta il mondo delle produzioni più piccole (gli indie) e poi , , ma anche che unisce vari autori… anche qui avete l’imbarazzo della scelta.Come bonus track vi aggiungo
e alcune pubblicazioni che allargano ancora di più il campo, inserendo in rari casi il videogioco all’interno del proprio discorso: in per esempio il videogioco si mischia alla vita di , in a quella di e in di tutto si mischia con tutto, rendendola una delle newsletter più ampie e pirotecniche che esistano. Consideratele come una rubrica extra a fine rivista.Sono contento di condividere il compleanno di Giochetti con tutti voi e se ho dimenticato qualcuno segnalatemelo nei commenti. Credo comunque di aver dato abbastanza spunti (e queste erano solo le newsletter in italiano!). Buona lettura questa volta è il caso di scriverlo alla fine della newsletter. Alla prossima!
[Aggiornamento: ho dimenticato di citare e la sua . Sapevo che avrei dimenticato qualcuno ed è toccato a te Lorenzo :) La sua è una prospettiva molto interessante che parte dal suo essere giornalista freelance, tocca spesso i temi della scrittura ed esplora i videogiochi e le sue molte passioni. Come se non bastasse è anche autore di un libro sui videogiochi: Vivere mille vite edito da effequ. Non fatevi scappare la sua newsletter.]
Ecco, colpevolmente mi accorgo di non aver citato Lorenzo Fantoni che scrive Heavy Meta https://theheavymeta.substack.com/
Anzi, adesso aggiorno il post perché come assenza mi sembra grave.
Stefano, le mie lodi per Giochetti non saranno mai abbastanza. Oltretutto la tua newsletter è una raccolta dei titoli che proprio non possono non essere giocati. Sempre complimentoni