Bentornati a Giochetti, il ristorante che serve sempre il cibo in abbinamento. Vuoi un antipasto? C’è il vino adatto. Vuoi un primo? Eccoti il tris della casa (su Giochetti abbiniamo anche a colpi di tre). Insomma, ormai è chiaro: qui nulla si presenta da solo. Una ragione in più per masticare, digerire e condividere gli articoli con le persone interessate al nostro strano menù d’arte, qualunque cosa voglia dire. E visto che siamo in tema culinario, be’, rimaniamoci. Buona lettura!
The bear è una serie uscita su Disney+ di cui si è parlato parecchio. Se non la conoscete sappiate che è la storia di un giovane chef con ambizioni e studi di alta cucina, Carmy, che eredita un piccolo locale e la sua gestione. Il ritmo è martellante e i personaggi vengono spinti tutti sull’orlo di una crisi di nervi.
A mio parere c’è anche un’altra ragione che rende The bear affascinante. Non so se abbiate mai avuto esperienze lavorative in una cucina professionale, ma questa serie vi scaraventa al suo interno senza veli o abbellimenti, come fanno invece di solito i vari reality culinari. Le cucine somigliano molto più a quella di The beef (nome del locale in cui è ambientata la storia) che a quelle vere ma sotto i riflettori di, per esempio, Quattro ristoranti.
Vi lascio qui sotto il trailer della stagione uno, in inglese per due motivi: il primo è che il doppiaggio italiano mi fa ormai l’effetto delle unghie sulla lavagna, l’altro motivo è che in italiano trovo soltanto il trailer della seconda stagione (uscita da poco). A prescindere dalla lingua, il ritmo si capisce bene.
Christopher Storer (2022) The bear [Opera audiovisiva] [Commedia drammatica] [Stagione 1: otto episodi] (Disney+) Hulu
Overcooked 2 è un simulatore cooperativo arcade di cucina. Chiaro no? Lo so che non è chiaro, nemmeno io ho capito cosa vuol dire nonostante l’abbia appena scritto. Facciamo così: se The bear vi fa vedere com’è la cucina di un ristorante, Overcooked 2 vi ci fa lavorare. Così mi sembra più comprensibile.
La storia è trascurabile. Non è altro che un pretesto per mettervi di fronte a una serie di comande (le ordinazioni che si accumuleranno nella parte alta dello schermo) da realizzare e servire nel più breve tempo possibile.
Da un locale all’altro, passando da ricetta a ricetta, Overcooked 2 vi spingerà al limite della vostra capacità organizzativa: preparare gli ingredienti, cuocerli, assemblare i piatti, servirli, lavare i piatti sporchi… tutto in sequenza e tutto in locali che hanno, come nelle cucine vere, dei naturali impedimenti che cambiano durante il lavoro. Vi sembrerà strano ma i fornelli che si spostano e cambiano posizione sono una rappresentazione esatta del caos che si genera durante un servizio.
Overcooked 2 diventa sublime giocandolo con gli amici. Se da solo ci si può alternare tra due cuochi, in compagnia ognuno prenderà il controllo del proprio personaggio. Aggiungete un terzo e un quarto amico e vedrete che coordinarsi tra i vari compiti vi trasformerà in una brigata perfetta. Oppure (con gli ingredienti sul pavimento, i piatti sporchi ovunque e le pentole in fiamme) finirete a insultarvi neanche foste i giudici di Masterchef.
Ghost Town Games (2020) [2018] Overcooked! 2 [Videogioco] [Simulazione] [7 h.] (Xbox Series X) [Linux, macOS, Nintendo Switch, Playstation 4/5, Windows, Xbox One/Series S] Team 17
Sportello informazioni
A proposito di insulti in cucina: volete ripassare le sfuriate isteriche di Joe Bastianich condensate in questo best of di Masterchef Italia? O preferite le vibe da serial killer di Cracco? A mio parere non c’è niente di meglio della classe alla James Bond di Bruno Barbieri.
È davvero così bello The bear? Qualcuno lo considera un capolavoro. E se non ci credete ecco un video che spiega perché il primo episodio è “la perfezione” (in inglese):
The Bear <3 E sono molto d'accordo sull'effetto unghie sulla lavagna del doppiaggio italiano.
"The Bear" l'ho consigliato praticamente a chiunque, e fra gli episodi che più mi sono rimasti dentro c'è il quarto della seconda stagione.
Confermo anch'io che dopo anni a vedere serie in lingua originale sulle varie piattaforme, se mi dimentico di fare lo switch della lingua con il telecomando, c'è proprio l'effetto "sgrisoli" da unghie sulla lavagna. E con "Dark" ho voluto addirittura sfidare gli dèi linguistici del mio cervello sottoponendoli alla visione in tedesco con sottotitoli in inglese 😅.
Guarderei anche i film al cinema in lingua originale, ma ahimè ci sono sempre poche proiezioni.