ExhiBIT: Il museo di Sifu
Spesso parliamo di mostri, oggi parliamo di mostre. #museo #esibizione #arte #videogioco
Bentornati a Giochetti, la teca con dentro l’oggetto misterioso. Guardi l’etichetta e scopri che in realtà sei al supermercato a guardare il prezzo dei surgelati. Non tutto è opera d’arte, anche se le patate fritte pronte in cinque minuti, ragazzi, fosse per me andrebbero al MOMA subito. Non ve l’aspettavate una nuova rubrica, dite la verità! Al massimo una nuova puntata di World Tour dopo quella dedicata agli Iñupiat d’Alaska. E invece eccoci a inaugurare ExhiBIT, esaltante gioco di parole tra esibizione/mostra e bit (per chi non lo sapesse il bit è la sostanza di cui sono fatti i sogni i videogiochi). Vi siete mai accorti che i videogiochi sono pieni di musei? E dove si può fare una visita guidata di questi musei se non in Giochetti?
Andiamo a fare il biglietto di gruppo, si comincia. Buona lettura!
The Museum ha un ampio ingresso sobrio. Forse per via dell’orario, siamo arrivati tardi, sono le 21:44, ci sono solo due ragazzi della sicurezza con cui parlare. Dicono che non possiamo entrare. Be’, il problema si è risolto in fretta. Come potete vedere dalla mappa (foto sottostante) ci sono tre esposizioni diverse corrispondenti ai diversi piani.
Al banco dell’audioguida non c’è nessuno quindi ci dovremo accontentare di una visita per conto nostro. La collezione al primo piano si apre con una strana illusione ottica.
Lì di fianco c’è scritta un’introduzione a quello che andremo a vedere:
IDENTITY
Embark on a jourrney with Artists who want to express, esplore and question the concepts of personality and individuality, and what it means to them in todat’s ever changing-world.
(IDENTITÀ - Intraprendi un viaggio con artisti che vogliono esprimere, esplorare e mettere in discussione i concetti di personalità e individualità, e cosa significano per loro nel mondo in continua evoluzione di oggi.)
Tema trito e ritrito, speriamo bene. Iniziamo subito con una statua disperata. Conoscersi è l’orrore dei nostri tempi?
E se la statua disperata fosse solo Il pensatore di Rodin giunto alla conclusione delle sue riflessioni?
Rimaniamo con questo dubbio e proseguiamo con la visita del primo piano. Facce oscurate dal colore, occhio/identità e… un fiocco.
E poi c’è il solito tizio che in tutti i musei si guarda i filmati stando davanti allo schermo. Saliamo al secondo piano sennò finisce che mi tocca litigare.
CYCLE
Inspiration is a loop. From the model to the artist. Infused into the work, then presented to the viewer.Through this selection of recent acquisitions, The Museum invites you to seek out and adopt your own models. It’s your time to become an artist.
(CICLO: L'ispirazione è un ciclo. Dal modello all'artista. Infuso nell'opera, poi presentato allo spettatore. Attraverso una selezione di acquisizioni recenti, il Museo ti invita a cercare e ad adottare i tuoi modelli. È il momento per te di diventare un artista.)
Il ciclo. Altro grande classico concetto museale. Si presta anche a molte interpretazioni e quindi le aspettative salgono. Peccato che poi ci sia la deriva del “tocca a te diventare l’artista”. Dita incrociate ed entriamo nella prima sala.
Pannelli colorati, lampadine colorate… I visitatori si addormentano per la noia.
Meglio andare nella sala successiva (foto sotto) dove un pendolo sparge inchiostro sul pavimento senza le adeguate protezioni. Qualcuno è stato colpito in pieno ed è rimasto a terra.
Eppure già nel 2016 Sun Yuan e Peng Yu avevano presentato Can’t help myself in cui un braccio robotico lavora incessantemente per contenere un liquido rosso. E quando tre anni più tardi erano stati invitati a esporlo alla Biennale, c’erano dei pannelli di protezione tutto intorno. Lo si intuisce dagli schizzi che rigano le foto.
Museo di Sifu, dobbiamo lavorare sulla sicurezza. Andiamo a vedere l’ultimo piano.
TWINS
Great art is often duplicated, copied, referenced. Artists working on series and variations of the same theme are the core of this display.
Will you choose to look at the subtle differences, or focus on the uncanny similarities?
(GEMELLI. La grande arte è spesso duplicata, copiata, citata. Gli artisti che lavorano su serie e variazioni dello stesso tema sono il fulcro di questa sezione. Sceglierai di guardare le sottili differenze o di concentrarti sulle inquietanti somiglianze?)
Leggendo la presentazione ho pensato a Andy Warhol e infatti qualcosa di simile alla sua serie su Marylin Monroe c’è.
Alla fine il Museo di Sifu paga lo scotto di avere una collezione di sola arte moderna. Come spesso accade alcune opere meritano, ma la gran parte sono dimenticabili. Forse è normale che sia così: non c’è stata ancora la selezione dei secoli. Se volete una guida che approfondisca i significati delle opere legandoli alla lore del gioco vi consiglio questo splendido articolo di Eric B su Medium (in inglese). Leggendolo finirete per rivalutare il grande lavoro dietro le esposizioni.
Tornando alla visita al The Museum, alcune delle opere più belle sono esposte nei vani delle scale. Tipo lo squalo a fettine che riprende una delle tecniche usate per Body Worlds (vi lascio solo il link perché i corpi umani plastificati plastilinizzati potrebbero essere di difficile visione per qualcuno).
Se capitate dalle parti di Sifu, The Museum vale una visita. E ricordatevi di non avvicinarvi troppo ai quadri.
Sloclap (2022) Sifu [Videogioco] [Beat 'em up] [8 Hours] (Playstation 5) [Windows, Nintendo Switch, Xbox One/Series X/S, Playstation 4] Sloclap,
Kepler Interactive
Titoli di coda
A me piace andare nei musei, penso si sia capito. Mi piace soprattutto la densità di significato che c’è dentro: i quadri della collezione, ogni oggetto, a volte anche le pareti stesse hanno addosso tonnellate di storia, di viaggi, di pensiero. Questo non significa che sia tutto bello, anzi, a volte ci sono delle opere che mi fanno proprio incazzare. Spesso mi chiedo: possibile che non ci fosse un modo più interessante per riempire questo spazio? Cos’è questa roba? Quando accade di sicuro la colpa mia, la bellezza in quei casi sarà in un angolo cieco della mia ignoranza. Fa parte del fascino dell’arte: ci sono opere che ci fulminano, altre che ci sembrano perdite di tempo. Ricordatevelo quando gironzolate per una mostra. Se qualcosa vi fa schifo, va bene così. Al prossimo episodio, ciao!
Ti voglio bene, grazie.
(Ho comprato SIFU)
Mi sono sempre chiesto cos'avrebbe fatto il pensatore di Rodin, alzandosi: vedendolo in Sifu, sono indeciso tra un gesto di disperazione o uno shampoo improvvisato.