Bentornati a Giochetti, in questa notte piena di mostri e zuccheri. A voi stabilire per cosa provare paura.
Eccezionalmente questo episodio esce in orario notturno (tanto lo so che la vedrete nella casella email domani mattina quindi… dai, diciamo che ci abbiamo provato). Se invece siete nel mezzo di una festa di Halloween e vi annoiate perché circondati dalle solite maschere (la mummia con la carta igienica, la strega porno, il venditore porta a porta di contratti energia+gas) ecco qualcosa che vi sconvolgerà la serata: una puntata di Giochetti!
Ok, forse no. Come dicevamo prima: ci abbiamo provato. Non è questo l’importante? Buona lettura!
Alcuni Molti anni fa mi capitava di leggere i Peanuts senza sapere che si chiamassero così. Ignoravo anche che fossero opera di Charles M. Schulz, ma adoravo Charlie Brown, Snoopy, il bambino polveroso e tutti gli altri personaggi. A volte li incontravo su un fumetto estivo, oppure su una pagina di giornale che chissà perché mi capitava sottomano, insomma la lettura era saltuaria ed era difficile seguire il filo delle sottotrame. Ogni tanto mi imbattevo in una striscia dedicata ad Halloween e rimanevo perplesso. Tipo questa:
Mi chiedevo: chi è il Grande Cocomero? Nessuno eccetto Linus sembrava conoscerlo. Per fortuna è Linus stesso a dirci chi è, qui lo racconta a uno Snoopy non molto interessato:
Pian piano sono riuscito a scoprire che il Grande Cocomero non è altro che la versione di Halloween di Babbo Natale. Con la differenza che nel Grande Cocomero crede solo Linus. C’era però un altro mistero che continuava ad abitarmi la testa. Perché Linus diceva di essere in un campo di cocomeri mentre era palesemente circondato da zucche? E perché questa fissazione per i cocomeri tanto da immaginare l’arrivo di un Grande Cocomero?
Speravo un giorno di incontrare la striscia che avrebbe risolto il mistero, ma passato l’abbaglio di Halloween, Linus riprendeva la sua coperta e non ne parlava più. Aveva forse problemi mentali? Da bambino anche la storia della coperta non mi sembrava del tutto comprensibile.
La spiegazione mi è passata davanti solo molti anni dopo, quando navigando su internet ho letto i Peanuts in inglese.
Sul perché in italiano abbiano tradotto Great Pumpkin (Grande Zucca) con Grande Cocomero esistono varie versioni. In un articolo di Fumettologica si dice che
È probabile che il traduttore cassò “Grande Zucca” perché preferiva un termine maschile che echeggiasse Babbo Natale. Dopo aver scartato “Grande Zuccone”, optò per un altro frutto tondeggiante e foneticamente più spiritoso.
Un’altra possibilità viene da Simona Bassano Di Tufillo, autrice di Piccola storia dei Peanuts, secondo la quale il nome Grande Cocomero sarebbe invece
un errore di traduzione voluto dai redattori della rivista Linus, giustificato con una presunta necessità di dare un genere maschile a qualcosa che fosse trascendente quanto Dio, Gesù e Babbo Natale (dimenticando che esistono la Madonna e la Befana).
Il Post sostiene invece che
Oreste del Buono, che si occupò della traduzione delle strisce dei Peanuts, ritenne quel nome poco evocativo ed elegante, scegliendo di perdere il legame con la zucca.
E infine Nerdando riprende un’altra versione (riportata anche da Fumettologica):
Cercando di avvicinare al sentire italiano qualcosa di sconosciuto, gli adattatori scelsero di tradurre “zucca” con “cocomero”, un frutto mediterraneo, decisamente conosciuto nel nostro Paese e con una forma e una dimensione simile alle zucche che disseminavano i campi disegnati da Schulz.
Confesso di non essere molto soddisfatto da queste spiegazioni. Anche se, da un altro lato, l’esistenza di tante versioni diverse mi fa molto piacere: in questo modo la nascita del Grande Cocomero può restare un curioso mistero.
Ambientato durante la notte di Halloween, Costume quest 2 ci mette nei panni (anzi, nei costumi) di Wren, Reynolds e dei loro amici. La grafica stile cartoon e l’ironia sempre presente rendono l’atmosfera scanzonata, nonostante lo spietato dentista nel ruolo del villain.
Per via del suo difficile passato (passato che ci verrà rivelato avanzando nel gioco), il dentista giura guerra alle caramelle e allo zucchero. Sembrerebbe una battaglia degna di Don Chisciotte e Sancio Panza, ma grazie a uno strano talismano e ad alleati con poteri sovrannaturali il dentista trasformerà il mondo in una distopia, dove le scuole insegnano ai bambini che lo zucchero è un veleno mortale.
Costume quest 2 è un gioco di ruolo molto semplice in cui ogni personaggio indossa un costume dotato di poteri specifici. Durante l’esplorazione se ne possono recuperare altri e sono tutti molto buffi.
Double Fine Productions (2014) Costume Quest 2 [Videogioco] [Avventura] [Download digitale] [6½ h.] (Xbox Series X) [Windows, OS X, Linux, Wii U, Nintendo Switch, PlayStation 3/4/5, Xbox 360/One/Series S] Midnight City, Majesco Entertainment
Sportello informazioni
La storia di Costume quest 2 non prosegue la narrazione dalla fine del primo capitolo (intitolato Costume quest) ma riprende il finale dell’espansione (Costume quest: Grubbins on Ice). Se tutto questo vi sembra un’inutile complicazione, ignorate queste ultime righe e partite dal secondo capitolo. Al limite, se proprio avete qualche scrupolo, potete leggerne la trama.
Se siete ghiotti di Peanuts qui c’è un’altra carrellata di strisce dedicata ad Halloween.
Nel momento di maggior successo dei Peanuts le strisce venivano pubblicate quotidianamente su 2600 giornali in 75 paesi diversi.
🧛♂️buh. Facile che sia stato così tradotto per evitare che grande zucca richiamasse l’idea di una persona di genere femminile con una grande testa “zuccona”. Certo sarebbe più comprensibile fosse stato un campo si patate. Oppure è semplice misoginia vegetale. 😄🎃