Bentornati a Giochetti, il cubo di Rubik con così tante facce che nessuno può davvero risolverlo, ci si può solo giocare. Oggi infatti esploriamo degli spazi, non per spiegarli, ma per vedere cosa ci lasciano addosso una volta attraversati. Sembra tanto quel detto del viaggio che non è una meta ma un percorso, sta’ a vedere che alla fine aveva ragione. A questo punto terrei d’occhio anche “Gallina vecchia fa buon brodo” e “L'uovo sodo strozza il gallo”, che per quanto suonino un po’ strani… non si sa mai, soprattutto se frequentate i pollai. Buona lettura!
Tadao Ando è un architetto che ha iniziato progettando case. Credo sia un percorso normale per chi ha studiato architettura, solo che le case di Tadao Ando sono così:
Certo, certo, Tadao Ando ha iniziato con le case. Ma poi è arrivato a questo:
Il modo di usare il cemento lasciando a vista il suo colore naturale, l’uso della luce all’interno delle costruzioni e le linee essenziali sono tutti elementi che nel tempo hanno creato una poetica architettonica molto riconoscibile. Sempre che “poetica architettonica” voglia dire qualcosa.
L’opera che tra tutte mi ha folgorato (ho scoperto il suo lavoro proprio dopo aver visto una foto di questa chiesa) è stata The Church of the Light (La chiesa della luce) di cui vi lascio prima un esterno:
E poi una vista dall’interno.
In Remnant 2 esistono numerosi universi e sono tutti contaminati da una strana piaga. Il multiverso è un trucco utilizzato spesso nel mondo dei videogiochi perché permette di creare livelli completamente diversi l’uno dall’altro (e quindi di non annoiare il giocatore che deve esplorarli tutti per portare a termine la sua missione). Stavolta però, viaggiando tra i vari mondi sono rimasto colpito da uno in particolare, un mondo chiamato Labyrinth che si apre così:
Perdonate la foto un po’ lontana (ok, lo screenshot). Attraversare per la prima volta il corridoio a forma di croce mi ha fatto pensare di entrare in un luogo immaginato da Tadao Ando. Vedere il resto del livello mi ha fatto conoscere un mondo che sembra un incubo dello scultore.
Gli elementi sono gli stessi: il colore della materia (qui sembra pietra lavorata invece che cemento, ma chi può dirlo con certezza), l’uso della luce, le geometrie. Anche l’elemento della croce usata come porta, spesso l’unico elemento da cui filtra luce, mi ha trasportato nell’immaginario che per me apparteneva allo scultore.
Forse l’unica differenza tra giocare a Remnant 2 e visitare un edificio progettato da Tadao Ando è che in Remnant 2 è consigliabile sparare.
Gunfire Games (2023) Remnant 2 [Videogioco] [Action-rpg] [18 h.] (Xbox Series X) [PlayStation 5, Microsoft Windows, Xbox Series S] Gearbox Publishing
Sportello informazioni
Ogni mondo di Remnant 2 ha i suoi boss-mega-giganti-di-fine-livello come ogni gioco che si rispetti. Labyrinth non fa eccezione, se non fosse che invece di presentarci una bestia alta come un palazzo animata dal desiderio di sbranarci, qui incontriamo un labirinto (strano eh?) con degli enormi cubi rotolanti in grado di schiacciarci. La variazione sul tema è ben eseguita e non posso far altro che chiedermi: è così che Tadao Ando immaginerebbe un boss di un videogioco? Se non temete spoiler e volete dare un’occhiata potete vedere questi tre minuti che vi spiegano come batterlo.
La collina del Buddha vi ha messo curiosità, non negatelo. Una statua di 13 metri e mezzo semi-nascosta da una collina di cespugli di lavanda. Volete osservarla meglio? Ecco:
Comunque io sparerei anche entrando in una casa di Tadao Ando ….😄
Senza Giochetti non avrei scoperto Tadao Ando, di cui sto adorando le opere.
Grazie!