Mediterranea Inferno e La ricotta di Pasolini
Un maestro del cinema italiano nelle venature di un gioco moderno #cinema #videogioco
Bentornati a Giochetti, l’arena estiva dove scoprire i classici del cinema che non hai ancora visto. Come? Siamo a novembre? Arena autunnale forse? Portatevi l’ombrello perché di sicuro non vorrete mancare l’appuntamento di oggi. Ci vediamo tutti al solito posto, ovvero nelle righe qui sotto. Buona lettura!
La ricotta è un mediometraggio, ma della sua durata in realtà poco ci importa. Molto più interessante il fatto che alla sua uscita, nel 1963, sia stato distribuito all’interno di Ro.Go.Pa.G., un film in quattro episodi ognuno curato da un regista diverso. Ro.Go.Pa.G. sta infatti per Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti e io mi chiedo come abbia fatto questo gruppo di Avengers del cinema a venirsene fuori con un nome così. Perché non Greparogo o Pagogregoro? Rossellini doveva essere primo per forza? Allora Rossepaggo? E Pasgorosgre? Ok, basta.
La ricotta è costata a Pasolini una condanna per vilipendio della religione e nello spazio di trentacinque minuti passa da un registro a un altro e dal colore al bianco a nero. In alcuni momenti sembra Benny Hill in altri il dietro le quinte di Ben-Hur. Tra gli attori c’è Orson Welles. Serve altro? Perché c’è dell’altro.
Roma è protagonista con la periferia e la sua gente. C’è una scena (foto sotto) in cui i palazzoni di periferia sembrano portare la corona di spine. In fondo, per Pasolini, i veri martiri vengono da lì.
La trama vede Orson Welles cercare di girare un film di ispirazione religiosa. I set del film nel film sono costruiti sulla base dei capolavori del Fiorentino e del Pontormo ed esplodono di colori (foto sotto). Sarebbero scene immobili, classiche, in estasi. Almeno così le vorrebbe il regista. Ma diventano quadri vivi, animati dai personaggi del popolo romano. Un mondo di comparse costantemente a metà tra il comico e il tragico.
Rosso Fiorentino (1521) Deposizione dalla croce [Pittura] [Pala d’altare] [Olio su tavola] [375×196 cm] Pinacoteca e Museo Civico, Volterra
La ricotta di Pasolini non manca l’occasione per dimostrare che i poveri, gli ultimi, sono condannati al martirio anche quando sono circondati dall’arte, dalla bellezza e dalla ricchezza.
Pontormo (1526-1528 circa) Trasporto di Cristo [Pittura] [Pala d’altare] [Tempera a uovo su tavola] [313×192 cm] Chiesa di Santa Felicita, Firenze
Pier Paolo Pasolini (1963) La ricotta [Ro.Go.Pa.G.] [Opera audiovisiva] [Commedia, drammatico] [35 min] Alfredo Bini
Mediterranea Inferno è ambientato nel periodo subito successivo alla pandemia. Tre ragazzi decidono di passare alcuni giorni in Puglia per recuperare la loro amicizia, ma quella che doveva essere una semplice vacanza si trasforma pian piano in una riflessione profonda sugli aspetti più intimi delle loro personalità.
Per essere un’opera solista (l’autore, Lorenzo Redaelli, ha curato la grafica, la musica e ogni aspetto del gioco) è notevole come Mediterranea Inferno sia in grado di farsi notare in ogni immagine. Lo stile visivo è una sintesi di moltissime influenze diverse: dal Giappone ai classici del cinema italiano, passando per riferimenti letterari e mischiando folklore italiano con tinte folk horror dal gusto più internazionale.
Un’altra scena (sopra) composta seguendo la struttura formale de La ricotta. Mediterranea inferno si poggia su un filo artistico che unisce opere pittoriche del 1500, cinema italiano del secolo scorso e videogiochi contemporanei.
I riferimenti alla religione, alla realtà contemporanea e al mondo queer creano un paesaggio originale in cui il percorso e le difficoltà esistenziali dei tre coprotagonisti sono il nodo centrale. Il gioco è una visual novel e l’interazione si riduce ad alcuni bivi (immagine sottostante) e nella scelta di concedere o meno l’accesso ai personaggi ad alcune sezioni oniriche chiamate “miraggi”.
L’accesso ai miraggi è a discrezione del giocatore che sceglie sia chi premiare con una maggiore consapevolezza (il miraggio è una discesa nel mondo mentale più intimo e nascosto di uno dei personaggi) sia a chi negarla. L’inferno del titolo non è lì a caso. Siete avvisati.
Lorenzo Redaelli (2023) Mediterranea Inferno [Videogioco] [Visual novel] [2½ ore] (Playstation 5) [Nintendo Switch, Windows, Playstation 4, Xbox Series X/S] Santa Ragione
Sportello informazioni
Mediterranea Inferno trasuda riferimenti artistici da ogni poro, come si capisce bene da questa bella intervista di Cristina Resa su IGN.
Il protagonista de La ricotta, Giovanni Cipriani, dopo la morte di Pasolini ha smesso di fare cinema per oltre dieci anni.
La ricotta si può vedere per intero su Youtube. Eccolo qui:
Titoli di coda
Vilipendio alla religione. Una frase strana da leggere nel 2024. Eppure ancora oggi esistono persone che urlano allo scandalo per un’immagine che ricorda l’Ultima cena durante la cerimonia d’inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi. Strano che abbia fatto scandalo, visto che a quella cena (a quella originale, intendo) partecipò pure Giuda. Molto rumore per nulla, per dirla con una citazione teatrale. Forse sono io che non capisco bene come funzionano le cose. In Italia basta esibire un rosario per dirsi cattolici? Pasolini parlava agli ultimi e raccontava le loro storie. Lo faceva qualcuno anche nella Bibbia, mi pare. Al prossimo episodio (con una bella sorpresa), ciao!