Bentornati a Giochetti, l’onnivoro museo digitale di arte e videogiochi. Nell’ultima settimana vi siete iscritti davvero in tanti anche per merito di Questioni d’orecchio (newsletter dedicata ai podcast, agli audiolibri e a molto altro) che ha ospitato un mio articolo: Giocare con le orecchie. Si parla di videogiochi con meccaniche basate sull’ascolto, sulla voce e sull’interazione sonora. Se l’argomento vi interessa dateci un’occhiata.
Una segnalazione che riguarda l’episodio della scorsa settimana (A Juggler's Tale e il teatro delle marionette): con una perfetta coincidenza d’intenti, ieri Sara Mostaccio ha raccontato di un teatro di marionette polacco. Ne potete leggere su Io Viaggio in poltrona.
E ora chiudiamo questa introduzione e trasferiamoci nel Maine, per la precisione nella non-ridente cittadina di Derry, un luogo che non esiste (ma qualcuno è mai andato a controllare?) in cui la cosa migliore che possa accadere è riuscire a traslocare il più lontano possibile. Buona lettura!
Andy Muschietti (2017) It [Opera audiovisiva] [Horror] [Pellicola] [135 min.] Warner Bros. Pictures
Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato di sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia.
[…]
Un bambino in impermeabile giallo e stivaletti rossi correva allegramente dietro alla barchetta di carta. La pioggia era tutt’altro che cessata, ma la sua violenza si andava finalmente allentando. Tamburellava sul cappuccio giallo del bimbo e suonava alle sue orecchie come pioggia su una tettoia: un rumore amico, quasi intimo. Il bambino con l’impermeabile giallo era George Denbrough. Aveva sei anni.
Stephen King (1987) [1986] It [Letteratura] [Romanzo horror] [Digitale] Sperling & Kupfer Editori
Tutto inizia con un bambino che insegue la sua barchetta di carta. It è un capolavoro dell’horror, ma è anche un romanzo di formazione in cui dei bambini diventano adulti e uniti combattono il male che vive a Derry.
It è un libro che va oltre la paura ed è anche un manifesto di tutto quello che ha reso Stephen King uno degli scrittori più amati al mondo: una cittadina come tante altre, la banalità dell’esistenza comune, l’elemento sovrannaturale che rende il quadro disturbante. Se non lo avete letto e non vi preoccupa provare qualche brivido, è un libro da mettere in lista.
Tarsier Studios (2017) Little Nightmares [Videogioco] [Puzzle-platform] [Download digitale] [3½ h.] (Xbox One) [Android, iOS, Nintendo Switch, PlayStation 4/5, Windows, Xbox One/Series X/S] Bandai Namco Entertainment
Gioco piccolo ma in grado di lasciare il segno, Little Nightmares è un’avventura con elementi puzzle dalle atmosfere decisamente cupe. Il protagonista è un bambino vestito con un impermeabile giallo e il cappuccio tirato su. Mi ricorda qualcosa.
Il gioco è ambientato su una nave il cui costante rollio inclina le stanze prima da un lato e poi dall’altro, rendendo l’immagine a schermo e l’esplorazione ancora più disturbante di quanto possa apparire dagli screenshot. Il mood del gioco è chiaro, se è nelle vostre corde non lasciatevelo scappare.
Sportello informazioni
L’ispirazione per It venne a Stephen King leggendo una fiaba norvegese intitolata in italiano “I tre capretti furbetti” (la potete leggere qui, se volete) in cui tre capretti devono attraversare un ponte sotto cui vive un troll. In fondo King ha solo sostituito il ponte con una cittadina e i capretti con dei bambini. E aggiunto un migliaio di pagine di storia.
Little nightmares ha avuto un seguito e da poco è stato annunciato il terzo capitolo della serie (anche se il team originale non si sta occupando del suo sviluppo).
It è un libro famoso, così famoso che viene citato in molte altre opere. Compare per esempio nella sequenza iniziale di Donnie Darko.
Ciao Stefano! Mi piace un sacco la tua newsletter: i videogiochi non mi hanno mai interessato, ma tu me ne fai vedere il lato narrativo e artistico e sono sempre molto contenta quando qualcuno mi fa appassionare a cose di cui non mi è mai fregato niente perchè scopro la bellezza di nuovi linguaggi. E allargo gli orizzonti. Ti ringrazio :) Chiara
"It" è uno dei libri più belli che abbia mai letto. Un'opera davvero capace di travalicare i confini della letteratura di genere. Ricordo che mi aveva preso così tanto che lo leggevo sull'autobus andando a lavoro, nello stupore generale dei passeggeri che mi vedevano tirar fuori dalla zaino un mattone di 1200 pagine