ExhiBIT: i Radiohead in mostra - Kid A Mnesia Exhibition
La domanda non è "Quali sono i confini del videogioco?" La domanda è "Quali confini?" #exhibit #musica #artevisiva #videogioco
Bentornati a Giochetti, il mistero buffo che per vostra fortuna non parla in grammelot. Tutto il lavoro fatto dagli altri per definire, catalogare, stabilire, qui viene distrutto o rispedito al mittente. Mettere confini non è il lavoro di Giochetti, semmai i confini li mettiamo in discussione. Oggi infatti parliamo di un gioco che non è un gioco ma che forse lo è. Per capirlo davvero bisognerebbe dibattere per ore e stabilire se tutto quello che ha quattro ruote è un’automobile o se tutto quello che passa in televisione è un film. La risposta molto elaborata è: chissenefrega. Buona lettura!
Muoviamo i primi passi in uno strano bosco in bianco e nero. Per chi ha amato i dischi dei Radiohead è facile riconoscere il tocco di Stanley Donwood, l’artista che ha creato tutto il materiale grafico legato alla band. Non è un caso: Kid A Mnesia Exhibition è nato da un’idea sua e di Thom Yorke.
I gruppi normali fanno uscire le compilation. Qualcuno ogni tanto i live. I Radiohead nel 2021 ripubblicano due loro dischi in un’unica raccolta (Kid A e Amnesia diventano Kid A Mnesia) aggiungendo un intero disco bonus con degli inediti. Non contenti si inventano un progetto strambo che inizialmente prevedeva un’esposizione in un luogo reale a Londra, ma poi, come per tanti altri progetti di quel periodo, il Covid ha spinto a ripensare il tutto in una forma completamente digitale. Forse, è stato meglio così.
Kid A Mnesia Exhibition è un esperimento riuscitissimo (ve lo dico subito così non ci pensiamo più) di esplorazione visiva/musicale che spesso vi lascerà estasiati. Partiamo subito con la nostra visita: sulla porta d’ingresso ci accoglie una scritta tratta dal testo di Pulk/pull revolving doors.
There are doors in doors
and there are trapdoors
there are doors that open by themselves
there are sliding doors and secret doors
there are doors that let you in and out
but never open
and there are trapdoors
that you can’t come back fromKID A MNESIA
EXHIBITION
In italiano:
Ci sono porte dentro porte
e ci sono botole
ci sono porte che si aprono da sole
ci sono porte scorrevoli e porte segrete
ci sono porte che ti lasciano entrare e uscire
ma non si aprono mai
e ci sono botole da cui non si tornaKID A MNESIA
EXHIBITION


Superato il bosco e il primo corridoio raggiungiamo il Pyramud Atrium che come potete vedere nella mappa sottostante ha la funzione di collegare tutte le varie sezioni. Nonostante la natura digitale degli ambienti sui muri troviamo le indicazioni per le varie sale affiancate spesso da un QR Code che ci porta al catalogo e al sito della mostra (dotato dell’immancabile gift shop).
Anche i corridoi tra una sala e l’altra sono luoghi interessanti e permettono di incrociare gli altri simpatici visitatori.


Il passaggio da installazione fisica a mostra digitale ha trasformato nel profondo il progetto e ha permesso la realizzazione di ambienti impossibili da replicare nel mondo reale come The Paper Chamber, una stanza piena di fogli rivoluzionata da cicliche folate di vento.
Ogni luogo ha una sua atmosfera, un suo modo specifico di interazione e un tema. Visto che molto del fascino di Kid A Mnesia Exhibition si basa sullo stupore non faremo una visita guidata passo passo di ogni stanza, ma daremo delle piccole sbirciate. Anche perché il gioco si può scaricare gratuitamente sia su Playstation 5, sia su Mac o Pc tramite Epic Games Store.
Le sale sono un misto di effetti visivi e sonori che si modificano al nostro passaggio. E nonostante l’interazione sia ridotta al minimo il mix di musica dei Radiohead, di immagini e testo riesce sempre a suscitare una reazione. Se siete dei fan della band il piacere di camminare all’interno di Kid A Mnesia Exhibition rasenta l’orgasmo.
Kid A Mnesia Exhibition vive sul filo di lana tirato tra l’impossibile e il credibile: esistono anche sale più canoniche (un esempio lo potete vedere nella gallery sottostante) con dettagli semi-realistici come semplici quadri esposti, indicazioni che guidano il visitatore, inservienti che puliscono vetri o spazzano a terra.




La visita volge a termine, ma il mio consiglio è di ritagliarvi un’ora di tempo libero e di farci un giro per conto vostro. Le foto non rendono la bellezza degli ambienti che esprimono tutto il loro potenziale in movimento (e indossando un paio di cuffie). E dato che vi voglio bene vi lascio anche un trailer, così, per farvi un’idea. Kid A Mnesia Exhibition è gratuito, offre musica straordinaria e gioia per gli occhi, la sua unica mancanza, l’unica che riesco a trovare, è che non offre i salatini. Me ne farò una ragione.
Namethemachine, Arbitrarily Good Productions [Stanley Donwood, Thom Yorke] (2021) Kid A Mnesia Exhibition [54 min] (Playstation 5) [macOS, Windows] Epic Games
Titoli di coda
Ne hanno fatte di cose incredibili i Radiohead nella loro carriera. Quando ho scoperto l’esistenza Kid A Mnesia Exhibition pensavo fosse un software promozionale tipo quelli delle case automobilistiche che ti mostrano gli interni della macchina, qualcosa a cui dedicare cinque minuti della propria vita e dimenticare subito dopo. Perdonatemi Radiohead per avervi sottovalutato. Questo esperimento è un modo diverso per sentire la musica, un modo diverso per vedere una mostra, un modo diverso per usare il joypad. Non sarà una rivoluzione, ma è un oggetto misterioso che sembra nato proprio per stare sulle pagine di Giochetti. E dove sennò? Al prossimo episodio, ciao!
Che combo pazzesca che hanno ideato: mi ci immergo di sicuro. Grazie Stefano!
Maledetti che non hanno fatto un port per Xbox!