Cuphead, Steamboat Willie e l'animazione di (quasi) cento anni fa
#topolino #animazione #copyright #videogioco
Bentornati a Giochetti, dove il tempo passa veloce (forse perché ci si diverte). Dopo ben trenta uscite siamo arrivati al penultimo episodio della seconda stagione, presto arriverà una meritata pausa estiva (me lo dico da solo, scusate). Sappiate però che vi lascerò col botto. Ma ora torniamo a noi, il tempo passa per tutti mica solo per Giochetti. Prendiamo Topolino: è talmente vecchio che la sua prima versione ha superato i confini del copyright. Sembra ieri che lo vedevamo solcare i fiumi fischiettando, eppure sono passati novantasei anni ed è rimasto sempre il topo antipatico che era. Quando si dice la coerenza… Buona lettura!
Steamboat Willie è del 1928. Topolino, anzi, Mickey Mouse, fischietta al timone di una barca, ma non è la sua barca e non è nemmeno il capitano. Riportato all’ordine da un gatto gigante, forse precursore di Gambadilegno, prima reagirà con una pernacchia, poi passerà il tempo a ballare e a fare casino.
Tra le varie cose che riuscirà a far suonare ci sarà anche una capra. Con l’aiuto di Minnie.
Se non lo avete mai visto, eccolo:
Walt Disney, Ub Iwerks (1928) Steamboat Willie [Animazione] [7 min. e 47 s.] Walt Disney Studio
In molti cominciarono a sperimentare con le nuove tecniche creando personaggi che poi sono rimasti nel nostro immaginario. Rimaniamo tra gli insopportabili con Betty Boop.
Dave Fleischer, Seymour Kneitel (1932) Betty Boop's Ker-Choo [Animazione] [7 min.] Max Fleischer
Sarà, però, sempre Disney a introdurre il colore con Flower and Trees (Fiori e Alberi, in italiano) sfruttando l’innovazione per inserire delle drammatiche fiamme di un arancione a effetto.
Burt Gillett (1932) Flowers and Trees [Animazione] [8 min.] Walt Disney
Cuphead riprende proprio lo stile di quegli anni. Nei suoi livelli, scelti attraverso una mappa fumettosa che potete vedere qui sotto, incontreremo una serie di personaggi che non avrebbero sfigurato all’interno dei corti Disney dell’epoca.
In qualche livello si salta e si spara incontrando creature molto piccole, più spesso sono delle vere e proprie boss-fight (ovvero degli avversari che necessitano di molti colpi e discreta strategia per essere sconfitti).
Esistono anche delle piccole sezioni in stile sparatutto, dove a bordo di un aereo dovremo fare quello che abbiamo fatto finora: sconfiggere tutti.
Cuphead fa del suo essere all’antica un vanto. La difficoltà ricorda quella dei cabinati delle vecchie sale giochi e in generale tutto è costruito per giocatori a cui piace una vera sfida. Un po’ come Topolino, fumettoso nel tratto, ma antipatico fino all’osso. Di dolce, anche qui, c’è solo l’aspetto visivo.
Studio MDHR (2019) [2017] Cuphead [Videogioco] [Run and gun] [Tipo di supporto] [10½ h.] (Nintendo Switch) [PlayStation 4/5, Xbox One/Series X/S, Microsoft Windows, macOS] Studio MDHR
Sportello informazioni
Il copyright di Steamboat Willie è scaduto? Ecco che qualcuno prende il suo aspetto e ci fa un gioco dal titolo Mouse. Grafica in bianco e nero, si spara in stile gangster, a parte questo sembra un po’ privo di idee. Vedremo.
Ho parlato male di Betty Boop, mi dispiace. Per rimediare ecco quattro ore di compilation di suoi corti. Dopo averne viste almeno due ore e mezza potete decidere dove si posiziona Betty Boop nella scala che va da Sgarbi a Orsolini (è una strana scala, lo so).
La Disney non è l’unica che vede, finalmente, alcune sue creazioni perdere la protezione del copyright. Winnie the Pooh, per esempio, ha un suo film horror. Qui il trailer, di seguito la locandina:
Mi pare, anzi, che ormai ci sia un "Poohverse" cinematografico.
Il film è di un trash incredibilmente bello. L'intro animata però merita davvero✅