Bentornati a Giochetti, la finestra da cui guardare con sospetto tutti quei tipi strani vestiti di rosso e col sacco sulle spalle appesi ai balconi delle città. Eppure io mi ricordo che Babbo Natale arrivava dal cielo con la slitta e entrava dal camino, oggi si arrampica come Spiderman ma con la lentezza di un bradipo. Dev’essere che i tempi cambiano, signora mia, i camini scarseggiano e le storie evolvono. Ecco, proprio da qui partiamo oggi, da storie che mutano e dalla loro versione originale. Buona lettura!
Dopo decenni di dominio della Disney si è portati a pensare che le fiabe siano storie perlopiù innocue, con messaggi edificanti che nascondono o eliminano ogni aspetto negativo dell’esistenza. Se questa è la vostra opinione le prossime righe saranno molto strane, perché vi sembrerà di vedere fiabe che diventano crudeli. Ma in origine erano così le fiabe: racconti che gli adulti si scambiavano davanti al fuoco, quando ancora Striscia la notizia non terrorizzava le nostre case all’ora di cena.
Prendiamo per esempio l’inizio di Hänsel e Gretel, quando la fiaba ci trasporta nel suo magico mondo fatato. Siamo ancora in quelle righe in cui l’ambientazione viene creata, ben prima di perdersi nel bosco e di rischiare di finire in pentola:
Il taglialegna aveva poco da mettere sotto i denti e quando nel paese ci fu una grande carestia, non potè nemmeno più procurare il pane quotidiano. Una sera, mentre i pensieri lo assalivano e si rigirava nel letto dal dispiacere, disse sospirando alla moglie: «Che ne sarà di noi? Come potremo nutrire i nostri figli se non ne abbiamo più nemmeno per noi?...». «Senti marito mio - rispose la moglie - domattina all'alba li condurremo nel bosco più fitto: accendiamo un fuoco e diamo a ciascuno di loro un pezzetto di pane, poi andiamo al lavoro e li lasciamo lì da soli. Non troveranno più la strada di casa e noi ce ne saremo liberati.»
Mi sembra proprio una bella soluzione. Roba da chiamare il Telefono Azzurro. Però non crediate che questa sia un’eccezione. Ecco cosa fecero le sorelle di Cenerentola per tentare di infilare la scarpetta al loro piede:
La maggiore andò con la scarpa in camera sua e voleva provarla davanti a sua madre. Ma la scarpa era troppo piccola e il dito grosso non le entrava; allora la madre le porse un coltello e disse: «Tagliati il dito: quando sarai regina non avrai più bisogno di andare a piedi». La fanciulla si mozzò il dito, serrò il piede nella scarpa e andò dal principe. Egli la mise sul cavallo come sua sposa e partì con lei.
Il principe si accorge dell’inganno solo quando lungo la strada due colombe gli urlano di voltarsi e di guardare il sangue sulla scarpa. D’altra parte il principe non doveva essere molto sveglio se per riconoscere una persona (con cui ha ballato la sera prima) ha bisogno di vedere che il piede calza una scarpa. La seconda sorella si taglia un calcagno, ma vi risparmio la scena. Sappiate però che le due colombe lo vedono passare di nuovo a cavallo con la ragazza sbagliata e gli dicono ancora una volta di girarsi:
Egli le guardò il piede e vide il sangue sgorgare dalla scarpa, sprizzando purpureo sulle calze bianche. Allora voltò il cavallo e portò a casa la falsa sposa. «Questa non è quella vera», disse. «Non avete un'altra figlia?»
Dalla chiamata al Telefono Azzurro per i genitori di Hänsel e Gretel, al TSO per il principe.
Chiudiamo con Cappuccetto Rosso, una fiaba che conosciamo tutti e che sappiamo non finire proprio bene per il lupo. Mai rinunciare, però, alla formula: “felici e contenti”. Vediamo come ci si arriva:
Quando il lupo ebbe saziata la sua ingordigia si rimise a letto, s'addormentò e cominciò a russare fragorosamente. Un cacciatore che passava di là pensò fra sé: «Come russa la vecchia signora, devo andare a vedere se sta bene». Entrò nella stube e, quando si avvicinò al letto, vide che lì dentro c'era il lupo.
[…]
Già era pronto col fucile, quando gli venne in mente che forse il lupo s'era ingoiato la nonna e che forse era ancora possibile salvarla. Allora non sparò, ma prese una grossa forbice e cominciò ad aprire la pancia del lupo che era ancora addormentato. Dopo appena un paio di sforbiciate vide brillare un cappuccetto rosso e dopo altre due la bimba saltò fuori gridando: «Che paura ho avuto, era così buio nella pancia del lupo». Poi uscì fuori la nonna ancora viva, anche se a malapena poteva respirare. Cappuccetto Rosso corse a prendere delle grosse pietre, riempì la pancia del lupo e presto presto la ricucì. Quando il lupo si svegliò voleva andarsene, ma le pietre erano talmente pesanti che subito cadde a terra e morì. Tutti e tre erano felici e contenti.
Grimm, Jacob e Wilhelm (2011) [1812] Tutte le fiabe (I Mammut) [Kinder-und Hausmärchen] [Letteratura] [Fiaba] [Cartaceo] [554 pp.] Newton Compton Editori
Olle si sveglia nel cuore della notte e scopre che sua sorella Lillemor non è più nel suo letto. Da qui parte Bramble: The Mountain King, una fiaba nordica in cui dovrete prima ritrovare vostra sorella, poi riperderla, poi ritrovarla definitivamente. Il tutto immersi in un’atmosfera molto bella che definirei da bosco dei Puffi, almeno inizialmente.
Molto velocemente lo spirito nordico della fiaba prende il sopravvento e tutto diventa sempre più cupo, inserendo personaggi misteriosi e decisamente violenti (non mi riferisco al rospo della foto che invece è un gran signore).
La discesa continua e i temi diventano adulti e disturbanti, non a caso un avviso recita “Questo gioco contiene violenza esplicita, oltre a sangue e scene di spargimento di sangue. Si fa inoltre riferimento ad argomenti come suicidio, infanticidio, omicidio, violenza su minori, traumi psicologici e violenza su animali”. Un vero e proprio viaggio, su schermo, dalla Disney ai fratelli Grimm.
Dimfrost Studio (2023) Bramble: The Mountain King [Videogioco] [Action-adventure] [Download digitale] [4½ h.] (Xbox Series X) [Nintendo Switch, PlayStation 5, Windows, Xbox Series S] Merge Games
Sportello informazioni
Non sono sicuro di averlo scritto con abbastanza chiarezza: il gioco è davvero crudo. Forse potete rendervene conto guardando questa serie di video di KeNoia dai titoli molto esplicativi come “Questo GIOCO potrebbe causare TRAUMI”, “QUESTO GIOCO NON MI FARÀ PIÙ DORMIRE” oppure “Questo TRAUMA non lo supero”.
Non bisogna dare tutta la colpa dell’addolcimento delle fiabe alla Disney. Gli stessi Grimm riscrissero e modificarono la prima edizione della loro raccolta, aggiungendo spesso il lieto fine e una morale più digeribile per i bambini. Fratelli Grimm perché l’avete fatto? Perché?!
Ok, ok, ma che vuol dire “bramble” in inglese? Vuol dire “rovo”. Non a caso è anche il nome di un cocktail a base di gin (e soprattutto more) che non sembra niente male. Se volete imparare a farlo qui c’è un video apposito (in italiano). Poi non dite che Giochetti non è educativo.
👏🏻
Quando qualcuno mi dice “quella donna ha una vita da fiaba” mi preoccupo moltissimo.
La crudeltà delle fiabe serve a crescere affrontando la vita con coraggio ( si cresce da bambini e da adulti, in teoria). Lo penso così intensamente che frase iniziale della mia raccolta di fiabe è “quando la crudeltà tornerà nelle fiabe, il mondo ne sarà liberato”.