Bentornati a Giochetti, non una newsletter ma un sogno in cui si mischiano quadri e videogiochi dando vita a uno strano frullato di immaginazione umana. Non so voi, ma a me i frullati sono sempre piaciuti. E anche i sogni. Il problema semmai è ricordarsi di uscirne (dai sogni, non dai frullati). Ma cosa sto dicendo? E chi lo sa, “certezza” è il luogo più lontano dal tema di oggi, quindi restiamo nel dormiveglia e immergiamoci in un nuovo episodio di Giochetti. Buona lettura!
René Magritte (1928) Il falso specchio [Le faux miroir] [Pittura] [Olio su tela] [50 x 80,9 cm] MoMA, Museum of Modern Art, New York
Salvador Dalí (1931) La persistenza della memoria [La persistència de la memòria] [Pittura] [Olio su tela] [24 x 33 cm] MoMA, Museum of Modern Art, New York
René Magritte (1964) Il figlio dell’uomo [Le Fils de l'Homme] [Pittura] [Olio su tela] [116 x 89 cm] Collezione privata
Il surrealismo è uno dei più riconoscibili movimenti artistici del XX secolo, non è un caso che Magritte abbia dipinto anche il logo di Giochetti. Le atmosfere stranianti di queste opere, a metà tra sogno e follia, nascono anche dall’influenza che agli inizi del ‘900 Freud e in seguito Jung ebbero sul dibattito pubblico. Il loro lavoro riuscì a portare l’inconscio e la dimensione onirica al centro dell’attenzione e a ritagliare uno spazio nella ricerca e nell’arte per gli aspetti meno razionali del nostro essere: uno dei libri più conosciuti di Freud, L’interpretazione dei sogni, potrebbe benissimo essere il titolo del videogioco di questo episodio.
Bedtime Digital Games (2014) Back to bed [Videogioco] [Puzzle-game] [Download digitale] [1½h] (iOS) [Android, Nintendo Switch, Windows, Playstation 4/5] Bedtime Digital Games
Back to bed è un piccolo puzzle game che abita il mondo dei sogni e lo fa nel modo più diretto possibile, mischiando elementi visivi presi dai surrealisti (la mela, l’orologio, gli occhi sono al confine tra l’omaggio e il saccheggio) e dandoci il compito di proteggere un sonnambulo che cammina in linea retta, ignaro dei pericoli che lo circondano.
Per superare i livelli del gioco dovremo aiutare il sonnambulo a tornare al sicuro nel suo letto, ma l’unico modo per farlo sarà prendere il controllo di uno strano essere verde (probabilmente l’inconscio del sonnambulo stesso) e mettere delle mele verdi giganti lungo il suo percorso per modificarne la direzione. Surreale, senza dubbio.
Sportello informazioni
Il primo titolo del quadro di Dalì, prima che venisse chiamato La persistenza della memoria, era “Orologi molli”. Non altrettanto evocativo, però preciso.
Back to bed è il primo videogioco di uno studio danese che in quasi dieci anni di strada ne ha fatta tanta: da poco è uscito il suo quinto titolo (Figment 2, di cui prima o poi parleremo) e da come si vede anche da Instagram il gusto per il surreale è rimasto.
Già che parliamo di Instagram vi segnalo una perla: mi riferisco a Studiofrizzy che mischia arte, videogiochi e cultura pop con una scioltezza e un acume che qui non possono che essere apprezzate. A seguire un piccolo esempio che riguarda proprio Il figlio dell’uomo di Magritte con Kirby, uno dei personaggi dell’universo Nintendo, che... be’ si comporta da Kirby.