Giochetti

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A Little to the Left, Collections e Waste Not

Il piacere di fare ordine nel caos. #fotografia #installazione #videogioco

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Stefano Besi
Dec 03, 2025
∙ Paid

Bentornati a Giochetti, il cassetto da cui escono stelle filanti, calzini e serpenti a sonagli. Bisognerebbe mettere in ordine, ma avremo la forza di volontà per farlo? Che poi, diciamolo: il vero segreto dell’ordine non è la disciplina, ma la disperazione. Quando il cellulare è introvabile e la casa sembra un crossover tra Apocalypse Now e la Terra di Wall-e, ecco che spunta il desiderio di riportare ogni cosa al suo posto. O quasi. Buona lettura!


Il lavoro di Jim Golden potrebbe sembrare semplice. Fotografare oggetti non è nulla di speciale, anche se si tratta di collezioni di oggetti legati tra loro da un tema. Eppure io di fronte ai suoi scatti resto affascinato (anche se forse la reazione più giusta sarebbe chiamare un esorcista). Le sue foto sono vere, maniacali, quasi commoventi. Oggetti comuni, radunati in composizioni così ordinate da diventare mandala consumistici: telefoni, forbici, joystick, bottiglie… ogni cosa catalogata con un amore che sfiora il gesto religioso.

Guardare la serie Collections mi dà un piacere fisico, come aprire un cassetto dopo vent’anni e trovarlo ancora in ordine. È l’essere umano che finalmente ottiene una vittoria, la complessità e il caos che vengono finalmente addomesticati. Mi rendo conto che è il sogno di controllo di un gruppo molto specifico di persone che chiameremo affettuosamente “quelli che si incastrano”. Un gruppo un po’ particolare di cui io faccio parte e che so per certo essere molto ampio. Tra voi ce n’è qualcuno? Secondo me sì.

Ma c’è chi è andato oltre. Song Dong, per esempio. Per lui il gesto di ordinare compulsivamente non ha solo un fine estetico, nella sua arte è diventato anche un rito, una celebrazione, un tributo. La sua installazione, Waste Not, è un gesto radicale: migliaia di oggetti accumulati dalla madre dell’artista, esposti tutti insieme in un’unica installazione. Il suo non è più semplice collezionismo, Waste Not è un archivio emotivo suddiviso in minuscoli frammenti che presi singolarmente non valgono nulla, ma che tutti insieme raccontano una vita.

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